Lo Spettacolare Uomo Ragno #8

 

 

 

 

Vibrazioni – parte 5

di Vale AlbaDiggi

 

La planimetria sembrava piuttosto assennata agli occhi del colonnello Fury. Quello che aveva davanti era il progetto di una base HYDRA che l’organizzazione non aveva ancora costruito e forse non avrebbe costruito mai, almeno se quello che stava osservando era vero.

Che razza di fonte di alimentazione è questa? Sembra una specie di arma, da come viene descritta, ma non…

Purtroppo, questa riflessione fu interrotta dall’arrivo di un agente con funzione di vedetta.

- Signore, abbiamo delle segnalazioni di un attacco HYDRA assolutamente…imprevisto. -

- Imprevisto? – fece Fury, stringendo fra le mani le planimetrie.

- Noi non sapevamo…voglio dire, signore, che non sembra un attacco premeditato. -

- Imprevisto, hai detto? -

- Si, signore. -

- Dove? -

- Hanno attaccato la sede del Daily Bugle, una decina di minuti fa. -

- Il Bugle? – si chiese Nick, alzando un sopracciglio – Prepara due squadre per ogni agente di livello 8 disponibile. Prenderò parte all’operazione. -

 

- Qualche idea? – chiese Shocker, impaziente.

- Proteggi Anne a qualunque costo. – disse Peter – Non so perché vogliano prenderla, ma non… -

- Che sta succedendo qui? – quella voce era familiare. Troppo familiare. – Cosa hai fatto al mio giornale? -

- Oh, J.J.J.! Quanto tempo, eh? – fece il Ragno, prendendo tempo.

- Hai portato tu qui l’HYDRA, vero? Sei tu il loro capo! -

- Certo. È per questo che vogliono spararmi addosso, perché non li pago abbastanza. -

- Li hai portati qui, criminale, e hai preso in ostaggio Betty Brant, la bambina e… -

Herman si era intanto sfilato l’impermeabile, rivelando il suo costume.

- …lo sapevo! Ho sempre saputo che eri in combutta con i tuoi “nemici”! – gridò Jameson.

- Fa sempre così? – chiese Shocker.

- Solo quando è di buon umore. - il senso di ragno pizzicò con veemenza. A qualche metro di distanza, la porta che dava sulle scale si spalancò, sotto la pressione di un calcio.

- Heil HYDRA! - gridarono tutti gli uomini che entrarono. In un attimo, invasero la redazione del giornale, con le armi spianate e il tono di voce da militare. Uno dei criminali irruppe nell'ufficio di Betty, ma trovò solo J. Jonah Jameson incollato ad una sedia, imbavagliato con della ragnatela.

- Ehi, ma che diavolo... - disse il terrorista.

- D'accordo non è una bellezza... - disse Peter, lasciandosi cadere dal soffitto addosso all'uomo -...ma solo io posso offendere J.J.J. - La lotta fu breve, una volta steso il criminale, il Ragno si avvicinò a Jameson – Scusa, morivo dalla voglia di farti fare da esca...Betty e gli altri sono sul tetto, adesso. Resta qui, mi raccomando. Non muoverti. -

In risposta, Jonah cercò di scollarsi dalla sedia o di gridare, ma era inutile...in fondo lui lo sapeva, c'era già passato tante volte, che ormai poteva definirsi un esperto della tela dell'Uomo Ragno.

 

Sul tetto, Betty Brant cercava di riparare la piccola Anne dal vento che percuoteva l'edificio.

- Che cosa pensa di fare? - chiese a Herman.

- Buona, bambola... - replicò, guardando di sotto – Il Ragno si sta occupando di quelli all'interno, ma in strada c'è un piccolo esercito... -

- L'Uomo Ragno non può farcela...chiamo la polizia! - fece Betty e Shocker riuscì appena a non dire “Niente polizia!”...era un riflesso condizionato.

- Oh... - fece Anne all'improvviso - ...gli uomini volano... -

- Che stai dicendo? - chiese la giornalista.

- Non lo so – replicò Herman – ma conosco An...questa ragazzina, perciò mi preoccupo... -

Dopo qualche secondo, tre agenti dell'Hydra volarono dalla strada intorno al tetto, indossando degli zaini dalla struttura futuristica: si trattava di apparecchi S.H.I.E.L.D. trafugati di recente e modificati dagli scienziati dell'HYDRA.

- Consegnaci la bambina! - urlò uno di loro.

- Pupa...mettiti al riparo! - gridò Herman, indossando il passamontagna. I colpi a microonde lo investirono in pieno, ma stavolta cercò di resistere di più, per dare il tempo a Betty e ad Anne di nascondersi.

- Herman non sa volare. - disse Anne, prevenendo ancora gli eventi. Shocker, infatti, si slanciò in avanti per colpire a sorpresa gli agenti dell'HYDRA sopraggiunti, ma un colpo gli fece perdere l'equilibrio sul bordo del palazzo. Mentre cadeva, colpì lo zaino antigravità di uno dei tre con una scarica di oscillazioni, mentre con un pugno vibratorio distrusse l'attrezzatura di quello più vicino. I due in avaria furono costretti a planare qualche piano più in basso, mentre il terzo seguiva a ruota Herman, verso il basso.

 

- Permesso, scusate... - fece Spidey, atterrando un paio di terroristi. La redazione era ridotta ad un cumulo di macerie, nella furia della battaglia l'eroe riusciva a malapena a proteggere i presenti e inoltre sfruttava tavoli, archivi e quant'altro per combattere. Stendendo un agente dell'HYDRA, notò una sua vecchia conoscenza nascosta sotto una scrivania.

- Ciao, Ben... - lo salutò, chinandosi. Ben Urich lo scrutò, con l'aria placida e quasi cinica che sostituiva il terrore; non aveva paura, era tranquillo, forse un po' preoccupato perché le sue sigarette erano state spazzate via da una raffica di mitra, ma per il resto era tranquillo.

- Jameson ti darà la colpa di tutto questo, lo sai? - gli disse, con tono sconsolato.

- Probabile... - rispose Peter, bloccando un terrorista che cercava di colpirlo con il calcio del fucile, usandolo come una clava - ...anzi certo...mi ama... -

- Ah, sicuro...il guaio è che toccherà a me scrivere l'articolo... -

- Rischi del mestiere... - commentò Spidey, sferrando un calcio volante – Ognuno ha i suoi. -

- Su questo non ci piove... -

- Senti, qui la vedo problematica...posso usare il telefono? -

- Fai pure, paga J.J.J. -

Peter afferrò la cornetta, colpendo un altro criminale con un pugno. Ce n'erano davvero troppi perché ce la potesse fare da solo. In fretta, digitò un numero telefonico.

- Buongiorno, sede dei Vendicatori. -

- Ciao Jarvis, sono l'Uomo Ragno, qui al Daily B... -

- Ha detto l'Uomo Ragno, signore? -

- Si, sto combattendo... -

- Curioso, lei è il settimo oggi. Pensavo che non avreste tentato ancora con questo scherzo! -

- No, ascolta... - ma il maggiordomo aveva già riattaccato. - Non ci credo... - disse, componendo un altro numero, mentre evitava una raffica di proiettili.

- Fantastici Quattro, qui è il servo-call-center. Cosa posso fare per lei? - disse una voce dall'altra parte del filo che nella sua esasperata perfezione lasciava trasparire la sua origine artificiale.

- Voglio parlare con i Fantastici Quattro... -

- Gli appuntamenti sono tutti fissati per i prossimi sei mesi, oltre quella data non si accettano... -

- No! Io intendo adesso...passameli al telefono, devo parlare con... -

- Codice di riconoscimento richiesto. -

- Sono l'Uomo Ragno! - insistette Peter, sparando una tela contro una scrivania e lanciandola verso un gruppo di terroristi.

- Codice di riconoscimento richiesto.

- Ma non li senti i “Thwip”? Sono l'Uomo Ragno ti ho detto... -

- Codice di riconoscimento ric... -la cornetta ricadde sul telefono.

- Difficile contattare i propri colleghi? - chiese Urich.

- Non...ah! Mi risponderà... - esclamò il Ragno, trionfante. Dopo aver  fatto il numero rispose una voce femminile

- Studio Nelson & Murdock, in che cosa posso aiutarla? -

- Vorrei... - e abbassò la voce - ...vorrei parlare con Matt Murdock. -

- Chi lo desidera? -

- Beh... - lanciò della tela contro un criminale e dopo averlo sbattuto contro il muro, per non essere sentito si lanciò sul soffitto e sussurrò - ...Peter Parker... -

- Attenda in linea. -

Intanto, Urich gli rivolse la parola - Sbaglio o quello che è sfrecciato davanti alla finestra in caduta libera era  Shocker? -

Peter si era già fiondato fuori, il suo senso di ragno lo aveva avvertito prima ancora che Herman passasse davanti alla finestra. Una volta fuori, aderì alla parete e sparò due tele, tirandosi con forza verso Shocker.

- Che accidenti... - fece il criminale, quando l'Uomo Ragno lo afferrò e sparò una tela.

- Sta fermo...non riesco a mirare... - mancavano pochi metri, quando la ragnatela fece presa su un angolo del Daily Bugle.

- Visto? Non sei morto... - furono le parole di Peter, un attimo prima che l'elasticità della tela li scaraventasse di nuovo verso l'alto.

- Davvero un genio. - commentò Herman.

- C'era troppo peso per frenare in un solo colpo... -

Si fiondarono contro una finestra, il costume di Shocker assorbì l'impatto con il soffitto, ma fu l'Uomo Ragno ad attutire la caduta sul pavimento.

- Scusa, ho una telefonata in sospeso! - fece Peter, agguantando la cornetta e cercando di rialzarsi.

- Cosa? - fece Herman, combattendo con un agente HYDRA – Siamo nel bel mezzo di una battaglia! A chi telefoni? -

- Signor Parker? Dov'era? - chiese la segretaria al telefono.

- Uh...problemi di linea...mi dica... -

- Il signor Murdock sfortunatamente non è in sede. -

- No, aspetti... -

- Vorrei poterla aiutare, ma non sono autorizzata a dare il suo numero di cellulare. -

Peter forse conosceva anche quel numero, ma in quel momento non lo ricordava, dato che lo teneva in memoria sul suo cellulare.

- Dannazione! - fece, sbattendo il telefono con forza, distruggendolo e atterrando così la scrivania.

- Ehi, piano! - disse Urich, allontanandosi – Se ti interessa, il tuo amico che vibra se n'è andato. -

 

Alcuni piani più in su, Betty Brant stringeva le sue braccia intorno ad Anne, mentre gli uomini dell'HYDRA si avvicinavano con passo marziale.

- Ci consegni la bambina, miss Brant. Ora. - disse uno di loro, muovendo nervosamente le labbra.

- Anne...dietro di me. - sussurrò lei, e la bimba obbedì.

- È una sua scelta, miss Brant. - disse il terrorista, guardando i suoi compagni – Mirate alla testa, non vogliamo colpire la bambina. - poi guardò di nuovo la donna, aspettando la sua reazione, ma lei non si mosse. - Fuoco. - ordinò il criminale.

La porta dietro il gruppo terroristico venne scaraventata in avanti da un'ondata di vibrazioni.

- Attenti...cercate di... -

Shocker in un attimo colpì a terra con le sue unità vibratorie, facendo saltare il pavimento davanti a sé. Della truppa di dieci terroristi, ne rimasero tre in piedi, e mentre due puntarono le armi contro Shocker, il terzo si nascose dietro un condotto d'areazione e afferrò la ricetrasmittente gridando:

- Abbiamo individuato l'obiettivo...ma occorrono rinforzi! -

Anne si concentrò sulla situazione come finora la paura le aveva impedito di fare. Sentì la rabbia nella voce dell'uomo e un attimo dopo la radio che aveva in mano si smontò in pezzi disposti separatamente a terra.

- Come vedi... - disse Shocker, stendendo gli altri due agenti dell'HYDRA - ...adesso siamo noi in vantaggio numerico. -

- La mocciosa non mi fa paura! Non è in grado di usare i suoi poteri consciamente, né tanto meno con scopi violenti, almeno non di proposito. Questi...trucchetti non mi spaventano. - replicò l'altro, rimanendo nascosto – E tu invece? Chi ti dice che non sia la bambina a controllarti mentalmente? Potrebbe essere per questo che giochi a fare l'eroe! -

Per un attimo il dubbio si insinuò nella mente di Herman. Da quando l'aveva incontrata in banca lui...

- Pensaci! È iniziato tutto con la ragazzina, è lei il problema! - fece l'altro, venendo avanti,  afferrando Anne per una spalla e puntando una pistola contro Betty.

- Ti sto offrendo la protezione dell'HYDRA in cambio della bambina. - chiarì l'uomo – Più una cospicua ricompensa e il perdono per ciò che hai fatto finora. -

- Herman... - fu Betty a parlare - ...se ho capito che sta dicendo quest'uomo... -

- Stà zitta! - il terrorista la colpì, spazzando l'aria con la pistola fino a prenderla in viso e farla cadere a terra. Un attimo dopo la bocca dell'ufficiale si spalancò in un urlo di dolore. Centinaia di oscillazioni investirono il suo corpo e lo sollevarono da terra, lontano da Anne e da Betty.

- Non la toccare mai più! - gridò Shocker, spostandolo a mezz'aria, più distante dalle due. - Forse non sono io a dire queste parole, ma tocca di nuovo una di loro due e non sarò così clemente! - le vibrazioni distrussero la pistola che l'uomo aveva in mano e fecero esplodere i proiettili. Il criminale aveva perso conoscenza, il suo corpo rilasciato era scosso da centinaia di vibrazioni, e continuava a tremare a mezz'aria. Betty, rialzandosi in piedi, vide la scena e si avvicinò a Shocker, mettendogli una mano sulla spalla.

- Basta...io...sto...sto bene... -

I pollici lasciarono i pulsanti delle unità vibratorie e il terrorista cadde a terra.

- Non l'ho ucciso... - disse Shocker, voltandosi dall'altra parte. La testa gli girava, le parole del terrorista avevano generato una rabbia in lui che non sapeva spiegarsi. In fondo al suo atteggiamento da criminale, desiderava che quel cambiamento fosse reale, anche se non l'avrebbe mai ammesso.

- Lo so. - rispose lei, facendo scivolare la mano sulla spalla – Non l'hai fatto, ma eri accecato dall'ira...ora però va tutto bene... -

- Non l'ho ucciso... - ripeté.

- Perché non volevi...ma non volevi neanche che mi colpisse... -

- È questo che fanno i criminali...dovevo ucciderlo...io sono un assassino... -

- Io non lo credo...forse...non più... -

- NO! Tu non...puoi capire! È lei! È quella ragazzina che mi controlla...è così...io... -

- Tu lo credi veramente? - chiese Betty, guardandolo negli occhi; attese un attimo poi lo incitò – Herman? Lo credi davvero? -

- Sono stato uno scassinatore e poi un super-criminale...mai niente di diverso. Sono malvagio, non lo capisci? -

- No, Herman. Non lo capisco. Mi hai salvata. -

- Io... -

- Mi hai salvata. -

Le sottili dita della donna si infilarono sotto al passamontagna di Herman e lo sollevarono fino al naso. La bocca di lei era calda, ma lui tremava, scosso da violente vibrazioni che non sapeva spiegarsi.

 

Qualche piano di sotto, Peter Parker saltò contro un agente dell'HYDRA, stendendolo.

- Ok, uno è andato ne restano altri quattrocentonovantanove. - commentò l'eroe, rendendosi conto d'aver fronteggiato forse due centinaia di nemici nell'ultima ora. Era esausto, riusciva a malapena ad avvertire il senso di ragno in tempo, a chinarsi, a pensare ad un'altra battuta da dire. All'improvviso, il frastuono di tre elicotteri in avvicinamento riempì l'aria.

- Ehi, ma che... -

Quindici secondi dopo, truppe SHIELD entravano nell'edificio e ingaggiarono una lotta contro gli ultimi terroristi rimasti.

- Ottimo lavoro, Uomo Ragno. - fece Nick Fury da un elicottero, parlando in un megafono. - Devo parlarti. - smise di parlare per un secondo, poi aggiunse – Dov'è la bambina? -

 

- Sono venuti a prendermi. - disse Anne, piangendo.

- Cosa? - Herman si affacciò dall'ultimo piano, scorgendo lo SHIELD – Fantastico. Finirò nella Volta... -

- Herman... - fece la bimba, attirando la sua attenzione. Senza pensarci, Betty la prese in braccio e la portò accanto a Shocker.

- Sta tranquilla. Non vengono per te...sono qui per gli uomini cattivi...e... - il criminale si fermò - ...per me...credo. -

- No... - la bambina scuoteva la testa – Mi prenderanno....andrò lontano... -

- Anne, che cosa dici? -

- La verità, signorina Brant. - disse Nicholas Fury, avanzando dalle scale interne. Dietro di lui, l'Uomo Ragno si chiedeva se aveva fatto bene a portarlo alla bimba, rischiando di mettere Shocker nei guai.

- Nick Fury... - digrignò i denti Herman – Che cosa vuoi? -

- Nulla da un criminale da strapazzo come te. Non capisco ancora perché tu abbia... -

- Le persone cambiano, Fury. - lo interruppe Peter.

- Non in questo mondo, ragazzo. - replicò il colonnello.

- Grazie tante Uomo Ragno...questo è per aver cercato di... -

- Fury, lascia stare Shocker. Ha rigato dritto in questa storia. Mi ha aiutato fin dall'inizio e se non fosse per lui Anne sarebbe nelle mani dell'HYDRA da tempo. - continuò il Ragno.

- Schulz ha delle informazioni sui mandanti dell'omicidio di suo padre. - si fermò – E sai chi è il padre di questa ragazzina, Uomo Ragno? -

- No, sinceramente...sai, eravamo occupati a tenerla in vita. -

- Spiritoso. Sai chi erano gli Sconosciuti? -

- Ma se non li conosco come posso sapere... -

- Sempre più divertente. Gli Sconosciuti, una razza ibrida fra umani e inumani, dotati di poteri psichici. Durante la seconda guerra mondiale sono stati perseguitati, e sfruttati nel progetto Loki, in Germania. I sopravvissuti alla persecuzione si sono inseriti nella maggior parte dei nostri organismi politici, cercando di manipolare l'umanità. Anche se non è più un segreto che esistano, sono ancora insediati nella nostra società. Non li definirei bellicosi, hanno solo un grande timore di non essere accettati e la paura li porta ad agire in questo modo. -

- Stai dicendo che il padre di Anne era uno Sconosciuto? - chiese Spidey.

- Si, lo era, ma non è tutto. Qualche anno fa si era distaccato dal resto degli sconosciuti per sposare una donna mutante di cui si era innamorato. Hanno vissuto entrambi nel timore di essere scoperti, ma lo SHIELD conosceva il passato di entrambi i coniugi. Entrambi avevano grandi poteri psichici, ma non paragonabili a quelli della loro piccola Anne.  -

- D'accordo, ma...che c'entra l'HYDRA? -

- Dopo la morte della madre di Anne, suo padre ha commesso delle imprudenze, lasciandosi andare. È   probabile che l'HYDRA abbia rintracciato l'uomo e lo abbia terminato, in nome degli ideali nazisti che segue, ma credo ci sia dell'altro. Ho esaminato un progetto dell'HYDRA, intercettato alcuni mesi fa. Credo che vogliano usare Anne per incanalare la forza della Fenice e sfruttarne l'energia come arma. -

- La...Fenice? È possibile che Anne ospiti la Fenice? -

- Credo di si. I poteri che dimostra di avere sono strabilianti, e li utilizza a bassissimo livello. -

- Io non voglio andare... - mormorò la bimba, stringendosi ad Herman e a Betty.

- Nessuno la porterà via. - disse Shocker.

- Non sarai tu a decidere. - replicò Fury – Anne deve essere posta sotto la custodia dello SHIELD, immediatamente. Dobbiamo capire se realmente può ospitare la Fenice e che tipo di minaccia può rappresentare per la terra. -

- E se potesse? Se doveste scoprire che l'esistenza di Anne è un pericolo, cosa farete? - chiese Betty.

Nick non rispose, guardò la donna con uno sguardo vuoto e cercò di restare calmo.

- Rispondi, Fury. - disse Peter – Che farete? La ucciderete? -

- Faremo... - cominciò a dire il colonnello -...la cosa più giusta. -

- Betty, volta Anne. - disse Shocker, avanzando. La giornalista nascose il viso della bimba stringendola a sé. Un attimo dopo, Fury veniva scaraventato lontano, al bordo del tetto, da un'ondata di vibrazioni.

- Pessima mossa, Schulz. Ho sensori ovunque, tempo venticinque secondi e mezzo SHIELD sarà qui. -

- Falli venire tutti, così potrò... -

- Ehi! Ehi! Ehi! - fece Peter, mettendosi fra i due – Perché non ci diamo una calmata tutti quanti? -

- Impossibile, Uomo Ragno. Il tuo amico mi ha appena aggredito... -

- Chiudi quella bocca! - fece Shocker.

- Herman, basta! Nick, richiama le truppe, prima che qualcuno si faccia male. -

- Altrimenti? - chiesero gli altri due all'unisono.

Peter sparò una tela sul torace di Fury e con uno strattone lo gettò contro Herman, facendoli cadere entrambi a terra.

- Altrimenti ve le suono. -

- Questo non risolve le cose, Uomo Ragno. - disse Nick.

- Non ti prenderai Anne! -

- È troppo pericolosa per tenerla in libertà! -  

- Ehi, ma voi due avete mai sentito parlare di un posto che si chiama...Genosha? - ribatté Peter, guardandoli spazientito. - Fury, penso che Xavier sia disposto a prendersi cura di un bimbo prodigio in più, no? Inoltre chi meglio di lui può scoprire se la bimba può essere preda della Fenice? Genosha è abbastanza lontana da qui perché l'HYDRA non la trovi se terrete segreto il trasferimento. Herman, tu la potrai andare a trovare, avrai un permesso speciale che ti sarà concesso fintanto che righerai dritto. Che ne dite? Può funzionare? -

 

Funzionò. I due accettarono, Fury contattò subito Xavier che acconsentì volentieri ad ospitare una mutante di quel livello. La parte difficile fu salutare Anne: né Herman, né Betty riuscirono a resistere al salutarla decine e decine di volte, fino a farla partire con quasi due ore di ritardo. Fu necessario aspettare che la bimba si addormentasse, perché si temeva che con i suoi poteri dirottasse l'aereo che l'avrebbe portata a Genosha. Spidey se ne partì pochi minuti dopo l'aver visto quella partenza, ma Herman e Betty restarono delle ore, in un parco non molto distante. Vi assicuro che avevano molte cose da dirsi.

 

Fine